Zoccole al parcheggio
By Mimmo L scrittore hard production
Chissà quanti di voi, avranno pensato oh! Sognato, di fare sesso in posti più strani ed impensabili, magari al buio, in un parcheggio di automobili, alle spalle di uno stadio comunale?
Anna e Sandra, sono due splendide donne, mature e meno pausate, cinquantacinquenni del nord ovest, entrambe brune, alte all’incirca un metro e settanta, 3^ e 4^ di reggiseno, due culoni ben rotondi e, fighe pelose.
Loro, sono due impiegate modello, sposate, con figli, molto conosciute in città; ma, hanno uno strano vizio privato: quello di fare sesso anche di gruppo, nei posti più strani ed impensabili; al buio, in un parcheggio d’auto, appunto.
Loro, il sabato sera, si trasformano in vere e proprie zoccole, se ne vanno, indossando abiti e scarpe da vere troie, nel parcheggio di fronte allo stadio comunale della loro città; un posto solitamente frequentato, da: coppie scambiste, singoli/e, guardoni ed anche da veri “branchi” di “extracomunitari”, la maggior parte di colore, assatanati e libidinosi; ed è proprio in uno di questi “branchi”, formato da quattro bei maschioni di colore che, le due impiegate, s’imbatterono in un sabato sera d’inverno, facendosi trombare e, “stuprare” a turno.
Ad Anna, piace essere inculata a sangue, mentre a Sandra, piace molto succhiare i cazzi, specie se, lunghi, grossi e neri!
Sandra: ciao Anna; oggi è sabato, ce ne andiamo, come al solito a zoccolare, nel parcheggio di fronte allo stadio! Magari, vediamo di rimorchiare qualche bel maschio di colore? mmmm !!!
Anna: oh! Magari; il mio sfintere, già sta sbavando; non vede l’ora di ricevere una bella verga, tutta nera, circoncisa con la cappella tutta violacea; fino in fondo! Sai, stanotte, ho fatto uno strano sogno!
Sandra: dimmi, cos’hai sognato; ho già, la figa “schiumosa”(bagnata).
Anna: ho sognato, ch’eravamo, come al solito a zoccolare al parcheggio; e, zoccolando, zoccolando, come due puttane da strada, all’improvviso, sbuca fuori, nascosto dietro un muretto a secco, un “branco”, composto da quattro o, cinque, non ricordo bene, bei negroni, assatanati, già tutti nudi, con le loro verghe, dure come mazze di ferro!
Due di loro, c’afferrano ad entrambe per i fianchi, ci denudano e, ci sbattono, con la faccia in avanti, contro un albero di quercia, c’inculano a turno ed alla fine, a me, riempiono il culo di sborra, e, a te, te la fanno ingoiare di prepotenza.
Sandra: oh!! Mmm!! Sono già venuta; stupendo!
Anna. Allora, andiamo?
Sandra: certo, tesoro! Sono già le 22,00; magari, questo tuo sogno s’avvera!
Quando giunsero sul posto, era tutto buio, non vi era ancora anima viva, anche quell’enorme “astronave” che era lo stadio, era spenta; le due troie, scesero dall’auto, quella sera, erano vestite uguali, indossavano: un lungo cappotto in pelle nera, minigonna e stivaloni a mezza coscia entrambi neri e, perizoma sempre ...
Read the whole post...
Last comments