Crisi del sesso a pagamento , che fare?
Mimmo Lastella
Qualche sera fa, conversando con un operatrice del sesso che lavora sulla mitica statale 231 ex ss98 direzione Bari, ella si lamentava della repentina crisi del mestiere più antico del mondo causa mancanza di lavoro ecc e della concorrenza sleale delle prostitute extracomunitarie in modo particolare delle nigeriane che offrono prestazioni sessuali per soli 10 max 15 euro. Mi sottolineava altresì che anche l’attività di escorting alto targhet e negli appartamenti, è in caduta libera tale da costringere le escort ad abbassare i prezzi, causa “secondo me” del diffondersi del cosiddetto meretricio sommerso “non tanto” visto che una recente indagine ha ampiamente messo in evidenza che l’attività di meretricio o escorting casalingo , ovvero esercitato da insospettabili casalinghe e madri di figli, produce un fatturato di circa novemila “dico 9000” euro mensili.
Punto di domanda: “che fare per rilanciare il mestiere più antico del mondo?
Credo che in Italia e, lo vado dicendo da parecchio tempo, occorre, una rivisitazione della Legge 20 febbraio 1958, n. 75 “Merlin” dal nome della Senatrice che la propose. ovvero quella legge che di fatto, nel nostro paese, dichiarò illegale il il sesso a pagamento chiudendo le cosiddette case chiuse chiamate cosi, perché le finestre di tali luoghi di piacere erano sempre chiuse, facendo riversare sulle strade le prostitute creando bordelli a cielo aperto.
Riaprire le case chiuse(creando gli erotk center), ripulendo le strade da donne e donnine in mutandine e reggiseno creando sconcerto e imbarazzo ai passanti in modo particolare a coloro che transitano su quelle strade in compagnia di bambini, consentirebbe di esercitare il mestiere più antico del mondo in condizioni di maggior riservatezza e frequenti controlli sanitari, oltre al riconoscimento professionale e previdenziale delle stesse meretrici, siano esse donne che, LGBT, in aggiunta a portare nelle casse dello stato maggiori introiti fiscali in quanto i titolari di case di piacere, dovranno comunque dichiarare al fisco i loro incassi ed avere una licenza di libero esercizio commerciale rilasciata dal comune di appartenenza.
Si aprirebbero infine nuove praterie per il settore del porno in quanto, gli erotik center potrebbero organizzare incontri di sesso con pornostar e magari proiettare dei film a luci rosse.
Prostituirsi non è reato e fare del sano sesso, non è peccato.
Con buona pace del cardinal Bagnasco e della sua cricca di vescovi oscurantisti ed imbonitori.
Scrittore hard
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