mimmo l scrittore hard production

  1. MARIELLA LECCATUTTO
    filastrocca hard dedicata ad una vecchia prostituta operante tanti anni fa in quel di Trani

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    Mariella lecca tutto
    Di Mimmo L scrittore hard production
    Mariella è una ragazza di vent’anni, capelli castani, carnagione chiara, cicciottella, con una settima misura di reggiseno; insomma, una latteria da far spavento; che, se metti la testa dentro, oppure il cazzo, la prima! non sapevi da dove cominciare! il secondo, sborrava in un niente.
    Ha, dei capezzoloni che non ti stanchi mai di leccare e ciucciare; è proprio una gran bella vacca, tutta da chiavare, Mariella!
    Anche lei, è di buona lingua! se ti prende sotto, ti lecca tutto, inizia dal collo fino al ventre! ed alla fine ti lecca tutto il cazzo! dalle palle fino alla cappella!
    E, se per pura fatalità, in quel momento sborri! lei, da gran ghiottona di sperma! tutto! ingoia! e, se ne ha l’occasione, tre o quattro cazzi alla volta se li sfoga! per questo, è anche chiamata: Mariella sfoga cazzi!
    Dai, Mariella! lecca tutta la cappella!
    Mariella, è una ragazza vogliosa! è anche molto incestuosa!
    Ha una mamma, che è una stacca! la chiamano: Lina la vacca!
    E, quando cazzi , non ha da sfogare! la fregna della madre, si diverte a leccare!
    È, molto gioiosa! perché la madre ha la fica pelosa!
    Lecca! lecca! figlia mia! che sto godendo come quella balena di zia Maria!
    quando leccava e spompinava! il rossetto alle labbra si metteva e, i capelli si legava!
    Penso di avervi detto tutto! di questa Mariella lecca tutto !
    Last Post by Mimmo L il 1 Dec. 2014
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  2. dedicato ad una Lolita

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    Dedicato ad una Lolita
    Oh! Mia dolce Lolita, vorrei vederti seduta di fronte a me,
    con le cosce aperte e il tuo sesso grondante di piacere, di nettare, tanto nettare da bagnare il tuo peri nero.
    Ti vorrei scrutare mentre, con le dita ti procuri piacere, col tuo sguardo m’inviti, con la tua voce m’implori: “ti prego, ti supplico, t’imploro!
    Vieni a leccare il mio sesso, bagnato, infracidito! Di umori vaginali, desideroso di essere appagato dalla maestria della tua lingua! Voglioso di essere penetrato fino in fondo alla mia natura di donna, di femmina, dal tuo tronco carneo eretto, per il forte desiderio di possedermi, di appagarmi, di farmi colare lungo le dannate cosce. Fino a bagnarmi le natiche e, raggiungere il mio retto!
    Ohh!! Ti prego, continua, continua a penetrarmi, dilatami l’utero fino a farmi colare l’ultima goccia di succo vaginale, fino a farmi colare l’anima!

    Ahhhh!! Mmm!! Sento il mio ventre vibrare”!
    Si! Mia dolce Lolita sii!! Ti godo fino in fondo, ti lecco tutta! Sgrillettando con la lingua il tuo clito, mentre prendo in mezzo alle dita i tuoi capezzoli turgidi e te li massaggio in maniera leggiadra! Facendoti contorcere e gemere per il piacere; poi, ti penetro fino in fondo, appagandoti l’anima ed infine, ti vengo in bocca, facendoti assaporare tutto il mio sperma!
    Ohh!! Lolita, Lolita; che, meravigliosa creatura che sei! T’immagino stretta fra le mie braccia, coccolata e cullata mentre, t’addormenti insieme a me, felice e contenta, ch’io, t’abbia dato piacere!
    (Mimmo)
    Last Post by Mimmo L il 9 Sep. 2014
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  3. CARMEN LA MERETRICE(poesia erotica)

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    Carmen la meretrice di Mimmo L scrittore hard production
    Poesia erotica
    Introduzione
    La prostituzione, per essere più eleganti, il meretricio, è stato ed è il mestiere più antico del mondo.
    Nei tempi passati, quando la prostituzione era legale, era anche fonte di guadagno primario, sia per quelle donne coraggiose, che andavano a fare la quindicina nei casini, sia per quelle donne, o ragazze, che tale coraggio non avevano, e allora, si mettevano ad esercitare, il cosiddetto meretricio abusivo in proprio.
    Negli anni trenta e quaranta, quando la guerra imperversava, e la fame, si faceva sentire, molte ragazze, anche sedicenni, si davano a questo tipo di mestiere, le trovavi nelle stradine strette e chiuse dei centri storici delle città(parlo della puglia), sedute vicino alle porte delle loro case, seminude, per attrarre l’attenzione dei ragazzi che all’epoca, non si potevano permettere di frequentare i casini, in quanto, il costo della prestazione, era cinquanta lire.
    E, allora, per dare sfogo alle loro esigenze di natura sessuale, andavano da queste ragazze, le quali, si prendevano dalle cinque alle dieci lire a prestazione, incorrendo molto spesso nel pericolo delle malattie veneree (scolo, sifilide), per via della mancanza di controllo igienico sanitario.
    Questi brevi versi, sono dedicati, ad una signora che, all’indomani della chiusura delle case di tolleranza, continuò ad esercitare il mestiere, fino a tarda età, nella sua abitazione nel centro storico di un paese in provincia di Bari.
    Il suo nome, ovviamente di fantasia, è Carmen, Carmen la meretrice, onore ed eterno riposo a lei.

    Affacciata alla finestra fin dal mattino, aspettava qualche ragazzo, per fargli un bel pompino!
    e. quando ne adocchiava uno!, lo chiamava: Sali!, Sali!, bel giovanotto, che con cinquemila lire, ti faccio un bel chinotto!
    Dai!, su!, non aver paura, non ti mangio mica!, ti faccio assaggiare la mia bella fica!
    Lei, era bionda come il sole! E in estate, portava in bella mostra, le sue belle tettone!
    Quando un cazzo non gli garbava, lei da grande esperta esclamava:oh!, bel giovanotto, quest’arnese, è proprio un bel casotto!

    Non posso nemmeno scapocchiarlo!, perché ha la cresta del gallo!
    E, quando un ragazzo raggiungeva l’orgasmo! Ahh!, gemeva, e avvertiva come suo dovere, far finta di godere!
    Eri davvero una grande porno attrice, ora riposa in pace, Carmen la meretrice!
    Last Post by Mimmo L il 23 Aug. 2014
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