Mimmo L scrittore hard production
Una venditrice di bocconcini molto “burrosa”!
C’era una volta, in un paesino della murgia pugliese, una latteria, la cui titolare: Alessia, una simpaticissima ragazza venticinquenne, castana, alta all’incirca un metro e settanta, quarta abbondante di reggiseno; insomma, un pezzo di gnocca;
Amava oltre, ai bocconcini, provole, burrate e latticini vari, fare sesso, molto sesso con un eccitazione particolare: “si eccitava nel maneggiare bocconcini che, fa rima con bocchini e burrate; che, fa rima con sburrate(tradotto in italiano: sborrate”).
Un bel dì, avevo voglia di assaggiare un po’ di latticini; e, ovviamente mi recai alla latteria di Alessia; quando entrai, la vidi che stava seduta dietro il banco di vendita, con il camice tutto aperto davanti, le si vedevano le mutandine e le autoreggenti nere, con un paio di stivaloni a mezza coscia tacchi a spillo.
Mi chiesi: come mai, in una latteria, la venditrice, è vestita in quel modo?
Mi diedi subito una risposta: mah! Forse per attirare i clienti maschi, Un pizzico di sex appile, ci vuole!
Buongiorno! Alessia.
Alessia: oh! Buongiorno Mimmo; in cosa posso servirti oggi?
Notai, che quella domanda, me la rivolse in maniera molto maliziosa e provocante: senti, mi dovresti dare, un po’ di bocconcini; sai, oggi ci manteniamo in po’ leggeri!
Alessia: oh! Non t’interessa un po’ di burrata! L’ho fatta proprio ora.
Io, gli risposi maliziosamente: se me ne dai un pochino, ti dico grazie(avevo notato una certa eccitazione nella voce della ragazza).
Alessia: ok! Ma dovresti venire nel retro, voglio mostrarti un latticino particolare, fatto con le mie stesse mani; mmmm!!! Com’è buono!! E, com’è squisito!!!
La seguii nel retrobottega; indovinate un po’, cos’era il latticino speciale?
Una scamorza a forma di cazzo, lunga circa venti centimetri, con la capella doppia e due palle abbastanza voluminose.
Alessia: ecco il mio capolavoro!
Ma! Quella scamorza ha una forma di cazzo!
Alessia: si, stamattina, ho voglia di cazzo! E, tu sei capitato proprio a fagiolo! Adesso, sta a vedere, la tua venditrice lattosa cosa ti combina.
Non vi nascondo, che la mia minchia era, diventata dura come la pietra, mi misi la mano in tasca e, incominciai a maneggiarla.
Intanto, Alessia si sbottona leggermente il camice(senza toglierselo) e, incomincia a farsi passare quel pene fatto di pasta di latte, fra le sue cosce, spostò leggermente le mutandine e, infilò la punta della cappella leggermente nella figa! Che, era depilata; incominciò a godere come una matta, contorcendosi su quello sgabello; a momenti cadeva.
Ad un certo punto, mi supplicò di tirar fuori l’arnese, di avvicinarmi a lei “lasciò per un momento il tronco latteo sul tavolo” afferra in mano la mia verga, la “scapocchia” bruscamente, fino a farmi leggermente male e, se la mette in mezzo alle te...
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